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Amina in Italia da sabato sera, ma non è a Lequile

Il rientro dal Kazakhistan tenuto segreto per le minacce subite dalla 18enne, dalla madre e dall’avvocato

Amina Milo e la madre sono arrivate alle undici di sera di sabato 25 novembre . Le due donne sono atterrate all’aeroporto di Bari dopo un volo che da Astana le aveva portate ad Istanbul e poi da qui a Roma, accolte da due volontarie della Croce Rossa, per fare rientro in Salento. Un ritorno avvenuto in gran segreto per motivi di sicurezza. La diffusione sui social di un video in cui persone vicine ai poliziotti indagati per tortura ai danni della 18enne salentina , avrebbero minacciato lei, la madre e l’avvocato che le ha difese, aveva fatto alzare il livello di allarme. Si è deciso così, di concerto con il Consolato e l’Ambasciata, di accelerare i tempi del rientro facendo in modo che Amina ritornasse in possesso dei documenti trattenuti dalla Procura di Astana, tra cui il permesso di soggiorno. Le due donne si sono impegnate a collaborare con la Procura kazaka anche dall’Italia nell’ambito del procedimento aperto sul sequestro e le pressioni subite da alcuni polizotti durante 16 giorni di detenzione illegale in una casa. Amina è al momento ospite di familiari in un posto non comunicato dalla famiglia. Ha chiesto e ottenuto un supporto psicologico.

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